Giro d'Italia, Mauro Vegni sul futuro della Corsa Rosa: "Non penso che Cairo venda, è possibile però che arrivi un nuovo grande investitore"

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In attesa della presentazione completa del percorso del Giro d’Italia 2025, prevista per il 13 gennaio prossimo, sono giorni in cui si accumulano voci intorno alla Corsa Rosa. La Grande Partenza della prossima edizione è stata ufficialmente svelata, con le prime tre tappe che avranno effettivamente luogo in Albania, dopo che, nelle scorse settimane, si era sparso più di qualche dubbio in merito. Voci si sono mosse anche intorno al futuro di RCS Sport, che è la società che gestisce l’organizzazione del Giro d’Italia e che fa parte di RCS Mediagroup, controllata da Urbano Cairo.

Sul tema si è espresso, a margine della cerimonia della Grande Partenza, il direttore della Corsa Rosa, Mauro Vegni, a cui è stato chiesto se il Giro d’Italia potrebbe essere rilevato da un facoltoso fondo, come il saudita PIF, o se possa anche essere incorporato da ASO (che già gestisce Tour de France e Vuelta a España): “Queste sono che competono alle alte sfere – la risposta di Vegni raccolta da MarcaQuello che posso pensare io è che ci potrebbe essere l’arrivo di un grande investitore, in modo che il Giro d’Italia possa continuare a crescere. Ma non credo che il Giro verrà venduto, anche se queste sono materie di cui si occupa il nostro presidente Cairo”.

Vegni ha parlato anche di Tadej Pogačar, dominatore del Giro d’Italia 2024, la cui presenza alla prossima Corsa Rosa ancora non è stata scartata: “Lui non ha ancora svelato il cento per cento del suo calendario  e noi non abbiamo ancora rivelato del tutto il percorso di gara. Penso che proprio dopo la presentazione del 13 gennaio arriverà la sua decisione. Penso che sia difficile che torni già quest’anno, ma vedremo quale sarà la sua decisione definitiva”.


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